A.C. 2112-bis-A
Grazie, Presidente. Ci troviamo oggi a commentare una edizione ampiamente riscritta della legge di bilancio, riscritta attraverso un profluvio di emendamenti del Governo, poi trasformati in fittizi emendamenti dei relatori, con due finalità: non dover fornire le necessarie relazioni tecniche e costringere la Commissione ad esprimersi con un solo voto su un insieme di decine di materie eterogenee, dalla sanità alla siccità, al fisco, per fare solo qualche esempio. Un procedimento che, chiaramente, riteniamo inaccettabile e speriamo non si ripeta mai più.
Nonostante sia stata ampiamente riscritta, questa legge appare priva di elementi cruciali. Faccio solo alcuni esempi, per il poco tempo a disposizione. Quello che non c'è nella legge di bilancio e che ci sarebbe, se fossero stati accolti gli emendamenti dell'opposizione, riguarda soprattutto il fatto che non si tiene conto che, da più di venti mesi, la produzione industriale nel nostro Paese è in calo, la caduta, la crisi coinvolge sicuramente l'auto, sicuramente la moda, ma anche la siderurgia, gli elettrodomestici.
Nel 2024 sono cresciute le ore di cassa integrazione, ne abbiamo ormai quasi 20 milioni in media ogni mese.
Su questi temi nella legge di bilancio non c'è niente, non c'è un piano industriale ma neppure le risorse che sarebbero necessarie per metterlo in atto; si pensi al tragico episodio del taglio di 4,6 miliardi del fondo per l'automotive, poi ripristinato all'ultimo momento, ma per un ammontare pari al 10 per cento di quello iniziale. Non ci sono interventi seri per ristrutturare la cassa integrazione al fine di metterla in linea con le esigenze delle riconversioni industriali e tecnologiche assolutamente necessarie, per cui un 2025 molto nero ci aspetta.
Non c'è, perché è stato bocciato, con protervia, per l'ultima volta, il salario minimo, che impedirebbe questa deriva a cui stiamo assistendo, di una compressione, in tanti settori, dei salari, ormai non degni di un Paese civile.
Oggi ripresenteremo, con forza, le firme che abbiamo raccolto su una legge di iniziativa popolare proprio su questo tema.
Non c'è un finanziamento adeguato della sanità. Due parole solo su questo: qual è la criticità più grande che tutti rilevano nel nostro sistema sanitario? L'assenza di personale, l'insufficienza del personale: ebbene, non un euro per una nuova assunzione, neanche una nuova assunzione nella sanità. D'altra parte, il piano è molto chiaro, emerge da tanti elementi che non posso circostanziare: questa legge di bilancio spinge nel campo della sanità verso la sanità privata, nel campo della scuola verso la scuola privata, con finanziamenti alla scuola privata e insufficienze e tagli nella scuola pubblica, e verso le pensioni; il tanto declamato intervento per le pensioni è un intervento che favorisce soltanto chi ha le risorse per potersi permettere una contribuzione aggiuntiva rispetto a quella pubblica, che è bassa, non perché ha sbagliato il sistema previdenziale pubblico, ma perché sono bassi gli stipendi. È inutile che puntiamo sulla previdenza privata quando le persone non hanno un salario decente. Come possono tirare fuori altri soldi per contribuire alla previdenza privata, quando non hanno di che mangiare?
Questo è il piano che emerge da questa legge di bilancio che chiamerei, però, anche la “legge della grande marcia indietro del Governo gambero”. Infatti, per fortuna, sono state corrette, anche per la pressione delle opposizioni, anche con il recepimento di alcuni nostri emendamenti, storture assurde che sono state rilevate da tutti. Le cito solo per nome, perché non ho tempo: cioè l'estensione della web tax ai piccoli editori; l'intervento sulle criptovalute, che è stato, peraltro, trasformato in una bastonata per i risparmiatori più piccoli e in un minor danno per quelli più grandi; il ripristino parziale, insufficiente, di una decontribuzione Sud, quindi, in formato ristretto, nell'ambito di una manovra che taglia più di 2 miliardi al Sud del nostro Paese; l'introduzione, dopo l'assurdo blocco per due anni consecutivi, di un minimo, una parvenza di fondo per gli affitti con 10 milioni, quando ne sono stati tagliati, ricordo, 300 milioni; l'eliminazione, per fortuna, in molti settori, ma non in tutti, del blocco del turnover che, soprattutto, per gli enti locali avrebbe determinato l'impossibilità di far fronte alle proprie funzioni fondamentali, peraltro gravemente compromesse dai tagli che, ancora una volta, gravano su questo settore.
La correzione rispetto all'anno scorso del taglio che era stato operato su Ospedali sicuri; abbiamo discusso 20.000 volte con l'ex Ministro Fitto dicendogli: perché hai tagliato 1,3 miliardi su Ospedali sicuri? No, non li ho tagliati, no, non li ho tagliati. Infatti, quest'anno, per fortuna, li devono ripristinare.
Quello che c'è è perché lo abbiamo fatto noi, con i pochi soldi a disposizione, pochissimi soldi, abbiamo deciso non di finanziare - che so - l'associazione per il gelato artigianale o altre amenità che troverete nella legge di bilancio, ma di mettere le nostre risorse assieme, dove era possibile, alle altre opposizioni, per assumere il doppio degli ispettori del lavoro previsti (da 250 a 500), perché per noi il tema della sicurezza sul lavoro - che fa da pendant con quello dei bassi salari, perché dove sono bassi salari, c'è più lavoro precario e insicurezza - è ineludibile ed è inaccettabile che in questa legge di bilancio non ci sia niente su questo tema. Abbiamo messo dei soldi per cercare di iniziare a stabilizzare e a rendere possibile per il CNR l'assunzione di ricercatori, tecnologi, tecnici e amministratori, perché la ricerca è fondamentale per il progresso del nostro Paese. Abbiamo finanziato un fondo per il servizio di sostegno psicologico a favore delle studentesse e degli studenti, perché noi crediamo che il disagio, che è stato causato dalla pandemia, deve essere preso in carico in modo sistematico.
Continua la distruzione sistematica, in questa legge, di ogni logica del sistema fiscale. Non è un modo equo di distribuire il peso dei servizi pubblici fra tutti, ma uno strumento attraverso il quale dispensare favori fiscali a piccole categorie di soggetti. Ne è un esempio, non me ne vogliano, il regime speciale nuovo inventato, ad esempio, per i gestori delle scommesse ippiche.
Mentre si evidenzia il grande flop del concordato preventivo. Il tempo è molto basso, ma la lista sarebbe ancora molto lunga.